Misure e Monitoraggio del Radon

Misure e Monitoraggio del Radon

Misure e monitoraggio del radon

La Legge Regionale 8 Luglio 2019 n.13, riportata nel BURC n.40 del 15/07/2019, prescrive la misura di radon per tutti i luoghi accessibili al pubblico in Campania. In particolare per gli interrati, seminterrati e locali a piano terra, aperti al pubblico, con esclusione dei residenziali e dei vani tecnici isolati al servizio di impianti di rete, il livello limite di riferimento per concentrazione di attività gas radon in ambiente chiuso non può superare i 300 Bq/m³.

Il termine fissato dalla Legge per l’inizio misurazione è di 90 giorni dalla entrata in vigore, ovvero il 16/10/2019. La mancata attuazione comporta la sospensione della certificazione di agibilità del locale.

COS’E’ IL RADON?

Il Radon 222 è uno dei gas radioattivi rari presenti in natura con caratteristiche tali che, emettendo radiazioni ionizzanti pericolose per l’organismo umano, possono comportare, nel tempo, insorgenze di tumori a livello polmonare. Come tutti gli elementi radioattivi, prima di raggiungere una stabilità fisica, e quindi perdere le caratteristiche radioattive, si trasforma in altri elementi col passare del tempo. Ciò vuol dire che inalando il radon o i suoi elementi di decadimento, si ha un continuo irraggiamento del tessuto polmonare con probabili conseguenze cancerogene per l’uomo.

COME SI MISURA NEGLI EDIFICI?

Il livello d’azione per la concentrazione di radon è fissato in termini di concentrazione di attività media annua, al fine di avere a disposizione una ragionevole stima della concentrazione del radon nell’ambiente sottoposto a misura. La campagna di misura, effettuata dai tecnici, prevede:

Prima Fase durante la quale viene svolto un sopralluogo tecnico acquisendo:

  • Planimetria e caratteristiche dell’area di interesse;
  • Informazioni sul numero di lavoratori che stazionano negli ambienti oggetto della misura.

Seconda Fase durante la quale vengono eseguite due campagne di misura semestrali (autunno/inverno e primavera/estate) mediante il posizionamento di opportuni dosimetri a traccia (1 ogni 100 m²) nelle posizioni ritenute più significative dal punto di vista radioprotezionistico

Terza Fase di elaborazione dei dati ottenuti con la consegna di un report finale relativo a:

  • Metodi di misura impiegati;
  • Punti di misura (funzione dell’ambiente di lavoro) individuati su opportuna planimetria;
  • Valori riscontrati espressi in Bq/m³ confrontati con quanto previsto dalla normativa in vigore;
  • Commenti e soluzioni tecniche per risolvere eventuali superamenti dei limiti di legge riscontrati;
  • Certificati di calibrazione degli strumenti di misura impiegati;
  • Firma da parte dell’Esperto Qualificato.

Dosimetri CR-39

I rilevatori a tracce CR-39 rimangono impressi quando particelle ad elevata energia (nel nostro caso particelle α) vi passano

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